Il sindaco Pino risponde alla lettera di protesta, apparsa anche sulle pagine di Fecebook su iniziativa del gruppo” Milazzo nella Storia” , comunità virtuale presente sul social network che ha diffuso agli iscritti una nota dal titolo: “Il trasferimento-beffa dell’archivio storico comunale dal Municipio a Palazzo D’Amico”
La foto del gruppo "Milazzo nella Storia" e l'indirizzo: http://www.facebook.com/sk=messages&tid=1572625156118#!/group.php?gid=186592787677&ref=ts
Questa la lettera di Massimo TricamoOggetto: Archivio Storico Città di Milazzo.
Milazzo, 18 agosto 2010.
La presente per portare all’attenzione delle SS. VV. lo stato di profondo disagio in cui continua a versare ancora oggi l’Archivio Storico del Comune di Milazzo, nonostante l’autorevole intervento dell’Ill.ma Sovrintendenza Archivistica per la Sicilia in Palermo.A tal proposito si premette che a partire dal 30 settembre 2009 lo scrivente pubblicava su alcuni siti internet (http://www.facebook.com/l/26c2eKBl5qHZIFnYb9EoQs_ldBQ ; http://www.blogsicilia/. it , http://www.facebook.com/l/26c2eYC-2vtVSlvC3TtMExDIRTw ;www.patrimoniosos.it, etc.) un proprio intervento nel quale con toni civili e garbati si lamentava lo stato di abbandono in cui da tempo versava il suddetto Archivio Storico, i cui armadi metallici, contenenti preziosi manoscritti e documenti risalenti persino al XVI sec. (antichissimi atti notarili databili al Cinquecento, atti deliberativi prodotti dal Comune di Milazzo e da altri enti pubblici locali tra l’inizio del Seicento e le soglie del Novecento, una splendida collezione di carte geografiche riconducibile ai secc. XVII, XVIII e XIX, etc.), anziché essere custoditi come in passato in luogo ben chiuso e sorvegliato, erano collocati nel corridoio sito al pian terreno del Palazzo Municipale, in prossimità degli ascensori e di un distributore automatico di bibite.Col suddetto intervento, in particolare, lo scrivente metteva in evidenza lo stato di pericolo che tale precaria sistemazione avrebbe potuto arrecare alle preziose fonti archivistiche: essendo alcuni dei suddetti armadi chiusi con semplice griglia metallica, qualche buontempone, in attesa dell’arrivo al piano dell’ascensore, avrebbe potuto introdurre attraverso i fori della griglia qualche mozzicone di sigaretta, provocando un incendio che avrebbe potuto distruggere l’antica documentazione custodita.Nonostante al suddetto intervento dello scrivente sia stato dedicato ampio spazio dalla stampa locale (Gazzetta del Sud, Centonove, etc.) e malgrado in data 7 novembre 2009 sia stata presentata al Sindaco pro-tempore un’interrogazione consiliare, in cui l’intervento dello scrivente veniva richiamato ed allegato «a corredo integrante e sostanziale» della medesima interrogazione, si registrava l’avvilente inerzia dell’Amministrazione Comunale pro-tempore, inerzia che sul finire del 2009 ha spinto lo scrivente ad interpellare l’ill.ma Sovrintendenza Archivistica per la Sicilia in Palermo ed il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Palermo.Grazie all’autorevole intervento tanto della Sovrintendenza Archivistica quanto dei Carabinieri è stato così finalmente disposto il trasferimento dell’intero patrimonio archivistico nelle lussuose e più adatte sale del Palazzo dei Marchesi D’Amico, sede della Biblioteca Comunale, dove nei primi giorni del mese di febbraio 2010 - come comunicato in pari data dalla Gazzetta del Sud e dal sito internet del Comune di Milazzo - venivano trasferiti gli armadi metallici e tutti i preziosi manoscritti dell’Archivio Storico, previamente imballati in scatoloni di cartone sigillati con tanto di timbri.
Ebbene, a distanza di ben sette mesi dal suddetto trasferimento spiace comunicare che quegli antichissimi e preziosissimi manoscritti continuano a trovarsi imballati in quegli stessi scatoloni utilizzati durante il trasloco dal Palazzo Municipale allo storico edificio che ospita la Biblioteca Comunale, in attesa di una sistemazione dignitosa e definitiva che tarda ad arrivare. Gli scatoloni di cartone, da allora mai aperti, giacciono sul pavimento, in condizioni dunque non proprio ottimali (si pensi al pericolo nel caso di eventuale allagamento!), peraltro a pochi passi dai vuoti armadi metallici che dovrebbero custodirne il prezioso contenuto. Una situazione, a dir poco paradossale, che si spera venga superata in tempi brevi grazie all’ interessamento delle SS. VV., consentendo così a studenti e studiosi di poter finalmente tornare a consultare le preziose fonti della storia milazzese.
Con osservanza,
Massimo Tricamo.
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Comune di Milazzo. Sistemazione archivio comunale, il sindaco risponde a Tricamo
Milazzo, lì 19/8/2010.- comunicato dell’Ufficio Stampa del Comune di Milazzo -
Nella foto, Palazzo D'Amico
Con riferimento alla lettera inviata questa mattina dal dottor Massimo Tricamo alla Sovrintendenza Archivistica per la Sicilia e al comando carabinieri tutela patrimonio culturale nucleo di Palermo, relativa alla mancata sistemazione del patrimonio archivistico del Comune di Milazzo, il sindaco Carmelo Pino ha rilasciato la seguente dichiarazione.“Prendo atto della segnalazione del dottor Massimo Tricamo e lo ringrazio per l’interesse che mostra verso il patrimonio storico-culturale di Milazzo. Tuttavia lo rassicuro che avevo già attenzionato il problema e disposto che tutto il personale ASU delle cooperative impegnate nel settore dei Beni Culturali ed in atto impiegato all’interno del plesso municipale ed in diverse sedi periferiche, a decorrere dal mese di settembre torni alle sue funzioni originarie presso i diversi servizi culturali tra i quali appunto la Biblioteca comunale presso la quale troverà adeguata sistemazione questo patrimonio che è tutt’ora conservato negli scatoloni utilizzati per il trasporto dal Municipio a Palazzo D’Amico.
Colgo l’occasione per invitare il dottor Tricamo a collaborare con il responsabile dei servizi culturali del Comune affinché questo adempimento, con relativa archiviazione del patrimonio documentale, possa avvenire in conformità alla normativa vigente”.L'Ufficio Stampa
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