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mercoledì 28 luglio 2010

Milazzo: disposto il temporaneo divieto di balneazione nel solito tratto di mare

E’ stata temporaneamente interdetta la balneazione, in attesa di ulteriori accertamenti, nel tratto di mare del litorale di Ponente compreso tra il torrente Mela (confine comunale con Barcellona P.G.) e il punto corrispondente alla direttrice della confluenza della via Orsa Maggiore di Milazzo.
Il sindaco emana ordinanza di divieto di balneazione dal torrente Mela sino alla via Orsa Maggiore
28/07/10 – il comunicato dell'Ufficio Stampa del Comune di Milazzo
Il sindaco Carmelo Pino ha firmato questa mattina un’ordinanza (n. 71 del 28 luglio) con la quale dispone che è “temporaneamente interdetto alla balneazione, nelle more dell’effettuazione dei prelievi e analisi già richiesti all’Asp in data 27 luglio, il tratto di mare del litorale di Ponente compreso tra il torrente Mela (confine comunale con Barcellona) e il punto corrispondente alla direttrice della confluenza della via Orsa maggiore sul lungomare di ponente”. A determinare l’ordinanza sindacale è stata una comunicazione dell’Asp che testualmente evidenzia: “In riferimento alle problematiche finora verificatesi per le acque marine della Riviera di Ponente del suo Comune, nonostante che gli indici di inquinamento microbiologico delle acque marine, non hanno finora superato i limiti previsti per la balneazione, si è però verificata una macroscopica presenza di inquinanti, imputabile con ogni probabilità, al sotto dimensionamento dell’impianto di depurazione, come risulta dalla nota della Provincia di Messina del 19 luglio”. A fronte di ciò il Distretto di Milazzo “su indicazione del Capo servizio Siav dell’Asp di Messina, “invita il sindaco ad emettere ordinanza di divieto di balneazione per il tratto di mare interessato, almeno fino a che la funzionalità del depuratore non sarà di nuovo ripristinata”. Ancor prima di firmare l’ordinanza, il sindaco Pino ha inviato una lettera all’Asp, alla Provincia e, per conoscenza, anche alla Procura di Barcellona, nella quale precisa di emettere il provvedimento “in via assolutamente cautelativa”, non potendosi sottrarre all’invito degli uffici sanitari competenti, in quanto “questo Ente non ritiene che la macroscopica presenza di inquinanti accertata nella giornata del 20 luglio possa essere esclusivamente imputata al non perfetto funzionamento del depuratore del Comune di Milazzo. Tale condizione peraltro – scrive ancora il sindaco di Milazzo – si protrae da diversi anni e ha determinato in passato il superamento dei valori limite delle acque per la balneazione solamente nei periodi in cui i reflui non venivano immessi nella condotta sottomarina ma direttamente sulla spiaggia attraverso le cosiddette condotte di “troppo pieno”. Circostanza que-sta espressamente esclusa dalla Provincia nella relazione dello scorso 19 luglio che invece riporta che “i tecnici che hanno effettuato i sopralluoghi… non hanno riscontrato scarichi sulla spiaggia”.
La condotta sottomarina, peraltro, ha una lunghezza di oltre 600 metri dalla linea di battigia e diffonde i reflui attraverso diffusori posti nella parte terminale della condotta, ad una profondità di circa 76 metri dal livello del mare. Nella stessa lettera Pino chiede che “vengano effettuate ripetute analisi” e che “è opportuno che tali indagini siano estese a tutte le potenziali altre sorgenti di inquinamento batteriologico della costa anche al di fuori del territorio di questo Comune”. Conclude altresì comunicando che “stante l’evidente negativa ripercussione sull’economia locale nella stagione estiva in corso” qualora “le analisi dei quattro successivi prelievi dovessero essere favorevoli, si provvederà al ritiro dell’ordinanza di divieto di balneazione”; prelievi che lo stesso sindaco ha chiesto all’ASP di effettuare a stretto giro e anche giornalmente.
L’Ufficio Stampa

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