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giovedì 26 maggio 2011

Legambiente del Tirreno: “Pulizia dei litorali marini con mezzi e metodi idonei”

Milazzo, 25/5/2011 - il comunicato di Legambiente, Via Baronello, MILAZZO (ME)
- Ill.Signor Assessore Regionale al Territorio - Palermo
- All’Ill.mo Signor Presidente della provincia di Messina
- A tutti i Signori Sindaci del comprensorio Tirrenico
E p.c.
- A Sua Eccellenza il Prefetto di Messina
- Alla Capitaneria di Porto di Milazzo- Alle Forze dell’Ordine
- Agli Organi di Stampa e di informazione.
Per non distruggere l’ambiente naturale no alle ruspe per la pulizia delle spiagge
La bella stagione sta arrivando e i bagnanti cominciano a frequentare le nostre splendide spiagge che sono un ambiente delicato e prezioso e pertanto l’uso della ruspa è sempre distruttivo. Un’organizzazione attenta e rispettosa della normativa vigente, sia nel campo del trattamento dei rifiuti che di quello per la prevenzione igienico-sanitaria, vuole che le Autorità preposte dedichino, come ogni anno, molta attenzione alla pulizia dei litorali marini con impiego di mezzi e metodi idonei.
Le nostre spiagge sono infatti un bene naturalistico e paesaggistico sottoposto a tutela, nonché una risorsa fondamentale per il turismo, che produce economia e benessere per un numero rilevante di operatori e di fruitori. Basti pensare al piano spiagge e ai lidi che animano la stagione balneare e le attività commerciali, ricreative e culturali connesse.
Ogni anno tuttavia ci troviamo a fronteggiare, un po’ dappertutto, una situazione di accumulo sul demanio marittimo e sulle foci dei torrenti di microdiscariche di materiali inerti provenienti da scavi e demolizioni, sintomo evidente di una carenza di educazione civile di alcune categorie di cittadini.
La Legambiente ricorda che abbandonare abusivamente rifiuti speciali sugli arenili e sui terreni demaniali, è un comportamento lesivo della legge e i responsabili possono subire multe, il sequestro del furgone o del camion, e la procedura penale per danno arrecato all’ambiente protetto con pene che contemplano il risarcimento e la rimessa in pristino. In nome dell’interesse collettivo e del buon governo della cosa comune, Legambiente ricorda alle Autorità competenti in materia di controlli, che è necessario promuovere il rispetto delle norme in vigore e punire i responsabili di violazioni; alle Autorità competenti in materia di pulizia e di igiene di attrezzarsi e di intervenire sempre tempestivamente, avendo cura di rimuovere, con operazione di rastrellamento (e non di sotterrare in sito) il materiale estraneo.
Un consiglio va dato anche agli operatori privati che desiderano effettuare interventi di pulizia in proprio. Trattandosi di intenzioni civicamente meritorie, bisogna tuttavia tenere presente che tali operazioni sul demanio marittimo, vanno effettuate previe le necessarie autorizzazioni; i mezzi meccanici eventualmente utilizzati devono essere idonei; bisogna inoltre sapere che è giustamente vietato effettuare con le pale meccaniche livellamenti artificiali e spostamenti di sabbia. In questi casi si configura un indebito movimento terra, se non addirittura una cava abusiva di materiali appartenenti al pubblico demanio. Tutte attività perseguite dalla legge. Per togliere gli accumuli delle microdiscariche depositate sulla sabbia, l’unico intervento corretto è quello di procedere manualmente, o con la pala caricatrice, secondo le quantità; rimuovere tale materiale e caricarlo su furgoni e camion per l’avvio alla discarica autorizzata. E ovviamente, trattandosi di operazioni che riguardano materiali di rifiuto, le ditte che le effettuano devono essere titolari di specifica autorizzazione ed abilitate al trasporto, nonché allo smaltimento. Dunque il privato dovrà opportunamente avvalersi di un’impresa all’uopo autorizzata.
Inoltre si dovrà evitare in maniera assoluta di spargere o di sotterrare gli inerti o i rifiuti depositati, nel tentativo di occultare tali materiali alla vista. Questa politica, che possiamo definire “dello struzzo”, oltre ad essere assolutamente vietata è severamente punita dalla legge, è controproducente anche nei confronti degli interessi dell’operatore che trae profitto dalla fruizione della spiaggia. I rifiuti sparsi, sotterrati o coperti finiscono per ritornare in superficie peggiorando le condizioni di degrado dell’arenile e rendendo tale degrado irreversibile.
Consiglio di Legambiente: trattiamo bene la natura e la natura continuerà a donarci energia ed emozioni.
MILAZZO 25 maggio 2011 Legambiente del Tirreno

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