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sabato 16 luglio 2011

Calcio, la conferenza stampa di Antonio Venuto, ex allenatore del Milazzo

Ieri pomeriggio, venerdì 15 luglio, alle 18,30, nel Sala Diana di Milazzo, si è tenuto l'incontro fra l’ex tecnico rossoblù Venuto e la stampa. Nel futuro di Venuto, la guida della "Primavera" della Reggina.
Nella foto, Venuto e il giornalista Giovanni Petrungaro che ha aperto la conferanza stampa.
Venuto: “ Ringrazio tutti i presenti, Sono qui per un saluto alla città. La mia mancata conferma, avvenuta qualche giorno addietro, era nell’aria. Di comune accordo con la società abbiamo deciso di intraprendere strade diverse. Mi è sembrato opportuno, visto il triennio passato splendidamente assieme, salutare tutta la città, le sue componenti e di approfittare di questa occasione per ringraziare un po’ tutti. Sono momenti sempre abbastanza difficili. Come ha già detto Giovanni Petrungaro, ad inizio, non si tratterà di un addio, speriamo che sia un arrivederci ad un momento in cui ci sarà la possibilità di ricominciare un cicli vincente tutti quanti assieme. Prima di passare ai ringraziamenti, voglio ricordare questi splenditi tre anni passati. Tre anni culminati con l’approdo fra i professionisti. E’ stata una conquista non soltanto mia, chiaramente. Questo l’ho sempre detto e mi piace riprendere anche adesso questo discorso: è stata una vittoria dell’intera città. Le vittorie non arrivano soltanto perche ci sono bravi giocatori, bravi dirigenti, bravi allenatori, arrivano quando c’è una comunità d’intento, fra città, tifosi, calciatori, atleti, dirigenza, allenatore, tecnici e così via.
Per queste vittorie, Venuto, è stato uno strumento, però, i successi sono arrivate perché la città li fa volute. E deve continuare per questa strada, stando sempre attenta, essendo sempre vigile, affinché Milazzo possa sempre progredire sotto il profilo calcistico. Io credo che si potranno ancona scrivere tante pagine belle. Io, in questo momento, mi sento di ringraziare – ripeto- tutta la città, le sue componenti, mi piace ringraziare – per questi successi- tutti gli atleti che ho avuto a disposizione in questi tre anni, sia nel campionato di Eccellenza, serie D e l’anno scorso nella Lega Pro. Mi piace ringraziare la Società, presieduta da Cannistrà. Mi ha assecondato nella mia fame di vittorie, forse, è meglio dire che ci ha assecondati tutti nella fame di vittorie che avevamo. Io e l’intera città. Mi piace ringraziare l’attuale dirigenza, che - comunque - mi ha dato la possibilità di ben figurare nel primo campionato di Lega Pro. Mi piace ringraziare tutta la stampa locale che è stata sempre molto attenta, diciamo che mi ha sempre sostenuto. Quando mi doveva bacchettare l’ha fatto, per stimolarmi – se era il caso -, è successo raramente perché il nostro rapporto, in questi tre anni, è stato sempre costellato, più da momenti felici, che da momenti infelici. Quindi, questo è accaduto poco. Un ringraziamento – quindi - a tutta la stampa che è stata sempre costruttiva. Come è stata costruttiva l’intera comunità. Perché – ripeto – successi non se ne possono ottenere se non c’è costruttività da parte di tutte le componenti. Un ringraziamento particolare al “Club Zio d’America” che ci ha sostenuti per tutti questi anni, in particolare allo “Zio d’America, Turiddu - quest’anno non l’ho sentito per niente – sono stati particolarmente calorosi. Permettetemi di ringraziare, soprattutto gli ultras per gli sforzi che hanno fatto in questi anni: Io ho visto una tifoseria talmente calda, talmente passionale che mi ha trascinato. Probabilmente, io sono stato un altro ultras. Un allenatore-ultras. E’ vero, probabilmente, io mi identificavo negli ultras, in quei sentimenti che sono sentimenti sani, sono sentimenti importanti. Non mi dimenticherò mai che con il bello e cattivo tempo ci accompagnano in tutte le trasferte, abbiano passato bellissimi momenti, tutti quanti assieme: campionato di Eccellenza, culminato con quella splendida vittoria del campionato. Soprattutto abbiamo scritto pagine nuove nella storia calcistica di Milazzo, tutti quanti assieme, gli ultras, tifosi, tutti quanti. Come a Mazara del Vallo, quando, una marea oceanica di milazzesi è venuta per applaudirci per l’approdo in Lega Pro. Un’altra pagina storica l’abbiamo scritta quest’anno, contro l’Isola Liri, in casa, la prima vittoria in Lega Pro. Dico che tutte queste vittorie li abbiamo ottenuto tutti assieme. Altra pagina, quella a Latina. La prima volta su Rai Sport Sat di una partita del Milazzo, peraltro con una dignitosa figura, come il Milazzo meritava. Quindi, un ringraziamento a tutti. Però, ripeto, mi piace - in questo momento – dire che mi identifico ( e probabilmente è stato questa la nostra vittoria) , sono riuscito a vivere i sentimenti dei tifosi. Probabilmente sono riuscito a trasportarli, trasferirli dentro lo spogliatoio. Le vittoria del Milazzo, in questi anni, - secondo me- sono dovute a questi fattori: trasferire la passione dei tifosi e della città dentro lo spogliatoio e fare in modo che i calciatori potessero impossessarsene e poi trasferirla anche sul campo e lottare tutti assieme per la vittoria. Per questo dico che queste vittorie non sono state dei singoli, ma sono state dell’intera città, in tutte le sue componenti. Vado via da Milazzo ricco, molto più ricco dal punto di vista professionale, perché – comunque- è una piazza calcistica importante che ti stimola a dare sempre il meglio di se stesso. Quindi dal punto di vista professionale mi avete tutti quanti dato la possibilità di crescere, anche a dismisura. Vado via arricchito di un grande patrimonio di umanità, perché considero Milazzo un nido di grande umanità. Questo – sicuramente – è la cosa più bella che io mi porto via, non posso dimenticare che ogni nostra partita diventava una festa al campo. Preparazione, durante e l’incitamento da parte dei tifosi e poi alla fine, quando tutti assieme, me compreso, partecipavamo in modo collettivo ad una grande festa. Ogni domenica è stata una grande festa per noi. Vado via arricchito, sotto il profilo professionale e di quello dell’umanità. Con la consapevolezza che – comunque . in questo momento le strade si sono – momentaneamente – divise, ma sono fermamente convinto che il nostro sarà un arrivederci ad un momento in cui possiamo ripetere un ciclo altrettanto vincente. Grazie a tutti quanti, sarete sempre nel mio cuore. Io, - comunque -, sarò sempre – non dico il più grande – ma sarò sempre un tifoso del Milazzo Calcio perché è una esperienza forte, quella che ho vissuto a Milazzo che me la porterò sempre nel cuore.
Sul mio futuro, voi mi conoscete, vi dico cosa: Io questa decisione l’ho maturata via, via nell’arco del campionato e verso la fine. Abbiamo vissuto troppi momenti felici e non volevo mai vivere assieme alla tifoseria del Milazzo momenti meno felici. Abbiamo vissuto tre anni importanti e quindi – indipendente dal mio futuro, avevo già anche elaborato assieme alla società – ripeto assieme alla società – perché questi passi l’abbiamo fatti insieme, di poter fare qualche altra esperienza. Però, attualmente, sono assolutamente libero, in cerca di occupazione, spero di restare nel mondo professionistico. Probabilmente potrei intraprendere, nel mondo dei professionisti, anche una via completamente diversa da quella che ho vissuto fino ad oggi. Però, credo che dopo tante battaglie, dopo tanti anni di dilettantismo, una volta conquistato il professionismo non lo voglio assolutamente perderlo. Quindi, il mio tentativo è quello di restare nel mondo dei professionisti. Mi piacerebbe approfittare di questo momento propizio per andare in una categoria superiore, non so se questo potrà accadere, purtroppo non dipende soltanto da me, dai miei successi. Il mondo del pallone lo conoscete, io l’ho imparato a conoscere adesso, non è soltanto passione come l’abbiamo vissuta noi a Milazzo tutti quanti assieme. Tornando al mio futuro, penso ad una via diversa, ancora nel mondo professionistico e sempre come tecnico”.

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