Il vicepresidente Ars, on. Santi Formica (nella foto) interviene sulla questione messinese.
31 luglio ‘11 - il comunicato stampa. PALERMO - In relazione alle polemiche apertesi in questi giorni sui cantieri di lavoro circa l’opportunità di tali interventi soprattutto nelle grandi città metropolitane, il vicepresidente dell’Ars, Santi Formica, evidenzia che non si può fare di tutta l’erba un fascio. Quando ero assessore al Lavoro alla Regione ho portato avanti l’idea dei cantieri in quanto convinto, e lo sono tutt’oggi che si tratti di una opportunità importante: con le somme che mette a disposizione la Regione i Comuni infatti riescono non solo a dare ossigeno ai concittadini disoccupati, ma anche a usufruire di interventi nel settore delle opere pubbliche, in particolare manutenzioni straordinarie, che difficilmente, con i propri bilanci, sempre più vittime dei “tagli” sarebbero possibili.
Nei giorni scorsi ho voluto effettuare un monitoraggio dei lavori in tutta la provincia di Messina, e se posso essere d’accordo sui problemi del capoluogo, ritengo invece che nei vari Comuni questi lavori siano stati importanti. Penso alle pavimentazione di piazze e marciapiedi da tempo in abbandono, alla riqualificazione di aree degradate, alla realizzazione di opere murarie importanti sotto il profilo strutturali. E mi ha positivamente sorpreso l’impegno degli operai – uomini e donne – a voler eseguire gli interventi nel modo giusto, senza superficialità.
Sbaglia quindi chi ritiene quest’azione, un assistenzialismo in quanto, pur con somme purtroppo modeste a favore dei beneficiari, ci troviamo di fronte ad una attività importante. Che attecchisce bene nei piccoli Comuni dove gli amministratori ed i funzionari hanno più possibile di seguire le opere rispetto alle grandi città, dove ovviamente si registra una dispersione di coordinamento e quindi anche di controllo.
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