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sabato 27 agosto 2011

Milazzo: Unità di produzione idrogeno UHMU3, parla il sindaco Pino

Milazzo 26/8/2011 – il comunicato dell’Ufficio Stampa del Comune di Milazzo.
«Il rilascio della concessione edilizia per la realizzazione dell'impianto “Unità di produzione idrogeno UHMU3 e servizi annessi” alla Raffineria è stato un atto meramente gestionale e non politico; è stato l'ultimo passaggio, atto dovuto, di un iter istruttorio durato circa tre anni. Iter nel corso del quale non c'è stato alcun intervento da parte dei soggetti che oggi, strumentalmente, si intestano una battaglia ambientale, accusando questa Amministrazione di essere “amica” della Raffineria”. Il sindaco Carmelo Pino interviene “per fare chiarezza” su una questione da giorni al centro del dibattito politico.
“Va ricordato che dal febbraio 2009 al maggio 2010 si è sviluppato l’iter per il rilascio dell’Aia (Autorizzazione integrata ambientale) da parte del Ministero dell’Ambiente alla Raffineria, adem-pimento propedeutico e inderogabile a qualsiasi successiva altra autorizzazione. Due anni nel corso dei quali si sono svolte riunioni a Roma, sopralluoghi a Milazzo, incontri per affrontare i diversi aspetti della materia. Per rispetto della verità, va ricordato che per il Comune di Milazzo ha parte-cipato al tavolo dei lavori sempre e solamente il sindaco Italiano che, solo nella fase conclusiva del lungo iter, si è avvalso anche di un esperto. Quali osservazioni sono state fatte in quelle circostanze? Erano quelli la sede ed il momento per opporsi. Invece silenzio.,
Sin dal nostro insediamento, pur nel rispetto dei reciproci ruoli – afferma il sindaco – abbiamo sempre preteso l’osservanza della normativa in vigore in materia di tutela della salute e sicurezza dei cittadini e pertanto rimandiamo al mittente ogni accusa gratuita e populistica, riservandoci di tutelarci nelle opportune sedi”. Entrando nel merito della questione di questi giorni – prosegue Pino - vorrei ricordare sempre al consigliere Marano, ma anche a Stefano Marco Capone, esperto a pagamento dell’Amministrazione Italiano ed esperto di Agenda 21, che anche i sindacati - come è facile evincere anche dai resoconti degli organi di stampa – hanno sollecitato con un documento inviato al Ministero, l’approvazione dell’Aia alla Raffineria al fine di far partire quei cantieri per l’adeguamento degli impianti “che dovrebbero avere una consistente ricaduta occupazionale”.
Inoltre – a parlare è sempre il primo cittadino – ho voluto anche verificare i verbali delle varie riunioni alle quali partecipavano quali enti interessati, l’assessorato regionale al Territorio ed Ambiente, la Provincia di Messina, i Comuni di Milazzo e San Filippo del Mela e la Raffineria. Dalle “carte” viene fuori che la Raffineria nella relazione presentata al gruppo istruttore del Ministero ha evidenziato che la realizzazione di quest’opera “rappresenta una tappa obbligata per soddisfare il fabbisogno di H2, necessario agli impianti esistenti per incrementare la conversione dei residui pesanti in prodotti a più alto valore aggiunto ed a basso contenuto di zolfo».
Il Comune di Milazzo, nonostante anche la presenza di esperti di Agenda 21, si è invece limitato a chiedere al Gruppo istruttore, di tener conto quali ulteriori prescrizioni della necessaria costruzione di un secondo impianto recupero vapori anche al pontile n. 2 della Ram, «di utilizzare serbatoi a tetto fisso polmonati con emissioni opportunamente convogliate ad un sistema di abbattimento, così come previsto dal D. lgs. 152/2006 per lo stoccaggio di petrolio greggio e di prodotti di raffinazione». Null'altro. Nel febbraio 2011 è arrivata dal Ministero dell’Ambiente l'autorizzazione integrata ambientale e dopo tre mesi (maggio 2011) è stato rilasciato il decreto ministeriale di compatibilità ambientale per il progetto dell'impianto “Unità di produzione idrogeno UHMU3 e servizi annessi”. Decreto che contiene anche le considerazioni presentate in sede istruttoria anche da alcune associazioni locali (Cittadinanza Attiva, Adasc) e nel quale si dà atto del “nulla osta di fattibilità”rilasciato dal Comitato tecnico regionale per la Sicilia operante presso la direzione regionale dei Vigili del Fuoco, chiamato a svolgere l’istruttoria ai sensi del decreto legislativo 334/99 e successivi previsto per le industrie a rischio di incidente rilevante.
A questo punto - conclude il sindaco – come fanno rilevare gli uffici comunali, la concessione edi-lizia diventa atto dovuto. Deve essere comunque chiaro a tutti che l'autorizzazione integrata am-bientale rilasciata dal Ministero contiene prescrizioni ben precise che la Raffineria è tenuta ad a-dottare rispettando anche i tempi fissati. E’ questo l’aspetto che va attenzionato affinché l’azione di controllo e vigilanza sia sempre costante ed è cosa che questa Amministrazione farà.
Mi si consenta in ultimo un breve inciso. Vorrei ricordare al consigliere Marano che era a Palazzo dell’Aquila dal 2000 al 2005 (amministrazione Nastasi) e non ricordo che in quel periodo a Milazzo si sentisse sempre “profumo di gelsomino”. Che iniziative ha posto in essere, all’epoca, in materia ambientale? Qualche anno prima, invece, sono stato io, da sindaco, a denunciare all’autorità giudiziaria sospette fumate nere, venendo a mia volta denunciato per procurato allarme. Questi sono fatti noti.
Ai miei concittadini voglio ribadire ¬– conclude il sindaco - che la questione della salute pubblica e della bonifica ambientale era, è e resta tra gli impegni prioritari del mio mandato che spero di condividere con quanti, al di fuori di strumentalizzazioni politiche che non mi appartengono, ha a cuore il futuro di Milazzo”.
L’Ufficio Stampa

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