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giovedì 24 maggio 2012

Milazzo: In Consiglio Comunale illustrata la relazione dei revisori dei Conti, Piraino e Magistri

Comune di Milazzo – Ufficio stampa – comunicato n. 253 del 24/05/2012.
Seduta di consiglio comunale dedicata alla relazione presentata dagli altri due componenti del Collegio dei Revisori dei Conti, Antonino Piraino e Giuseppe Magistri sulla situazione economico-finanziaria dell’Ente, così come aveva richiesto l’ispettore regionale Angelo Sajeva.
Un documento di nove pagine che presenta diversi elementi discordanti rispetto alla relazione già presentata dal presidente dell’organo di revisione, Giuseppe Cambria.
Nel documento i revisori ribadiscono quanto dichiarato in altre audizioni in aula consiliare di aver esaminato solo parzialmente i dati in quanto “le richieste ed i solleciti formalizzati al fine di acquisire la necessaria documentazione non hanno avuto riscontro”. Il riferimento è al riaccertamento dei residui attivi e passivi, al Conto consuntivo al 31 dicembre 2011 e alla situazione dei debiti fuori bilancio. Nello specifico, Piraino e Magistri rilevano poi che “i dati di cui ai bilanci di previsione e consuntivi trasmessi si riferiscono, in larga misura, a fatti finanziari storici non rilevanti ai fini della presente relazione e peraltro già oggetto di valutazione da parte dei Collegi dei Revisori al tempo in carico” ed evidenziano che “al fine di predisporre una relazione che renda il conto delle reali condizioni finanziarie dell’Ente è indispensabile esaminare anche la situazione al 31 dicembre 2011”.
Entrando poi nel merito i due componenti il Collegio evidenziano che i Residui attivi al 31 dicembre 2010 ammontano a 34 milioni di euro, che in gran parte non risultano incassati dall’Ente, mentre quelli passivi sono pari a 32 milioni di euro. L’analisi poi del risultato di Amministrazione al 31 dicembre scorso porterebbe quindi, se si considera un deficit di cassa di 2 milioni e 200 mila euro, ad un disavanzo di un milione e 778 mila euro.
Dopo aver evidenziato che nel novembre 2011 è stato deliberato il riequilibrio della salvaguardia di bilancio e che nel giugno 2011 è stato approvato un Piano di risanamento “da attuarsi nell’esercizio in corso ma trasmesso ai centri di costo solo nel mese di novembre e del quale non è stato possibile verificare l’efficacia in termini di azioni positive disimpegnate”, i Revisori sottolineano che “la crisi finanziaria, a loro parere, è dovuta all’assoluta illiquidità che attanaglia questo Comune, la quale scaturisce dalla mancata riscossione dei residui attivi (entrate tributarie ed extratributarie) che ammontano a 26 milioni di euro”.
Facendo riferimento infine all’ipotesi di dissesto, Piraino e Magistri rilevano che “l’art. 244 del Dpr 267/2000 prevede che si ha dissesto finanziario se l’Ente non può garantire l’assolvimento delle funzioni e dei servizi indispensabili, ovvero esistono nei confronti dell’ente locale crediti liquidi ed esigibili di terzi cui non si può validamente fra fronte. A parere di questo Collegio invece il problema del mancato pagamento dei creditori terzi può essere risolto se viene intrapresa un’azione forte dall’Amministrazione al fine della riscossione dei crediti e l’alienazione del patrimonio immobiliare disponibile, anche perché col passare del tempo i crediti vantati per tributi si prescrivono con grave danno al Comune. Se i provvedimenti sopra descritti non dovessero realizzarsi il dissesto finanziario è inevitabile”.
L’Ufficio Stampa

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