L'assessore alle Finanze, Giuseppe Midili risponde con una lunga dichiarazione al consigliere Alessio Andaloro che ha rilasciato alcuni commenti sul presunto dissesto lanciando accuse all'Amministrazione Pino. Di seguito riportiamo il contenuto dell'intervento dell'esponente della giunta Pino.
Leggo, con notevole stupore le dichiarazioni del Presidente della Commissione d’inchiesta sul bilancio e le finanze del Comune di Milazzo, Dottor Alessio Andaloro. Comprendo che quando una città decide, democraticamente, di chiudere un ciclo, per molti aspetti insufficiente a garantire una buona amministrazione, si possa giungere ad una difesa ad oltranza ed al tentativo di individuare a tutti i costi colpevoli per nulla coinvolti nella pessima gestione della cosa pubblica e della politica locale.
Il Consigliere Andaloro, essendo anche dottore commercialista e soprattutto revisore contabile, afferma dei fatti che vanno in contrasto con la normativa vigente in Italia e quindi anche a Milazzo. Quando il consigliere Andaloro dichiara che non bastano due mesi, se pur limitati a 12 ore settimanali, per stabilire se nel Comune di Milazzo esistano numeri contabili tali da individuare l’esistenza del dissesto economico, dice cose non esatte. I parametri di riferimento dati dal Ministero delle Finanze sono inequivocabili e parlano chiaro: legge n. 196/2009 , decreto ministeriale 23/09/2009 e decreto legislativo 149 del 06/09/2011. A tali indicatori si può dare risposta anche in poche ore, né giorni, ne tanto meno settimane o mesi. E per dare risposte certe non servono sicuramente i famosi documenti dei quali, erroneamente, si continua a dire che non vengono forniti ai revisori o al Presidente della Commissione.
I bilanci del Comune di Milazzo, quelli approvati e chiusi e che quindi sono i soli da tenere in con-siderazione, non solo sono a disposizione di chiunque negli uffici ma sono anche pubblicati sul sito del Ministero delle Finanze. Basta leggere quei dati sul sito della finanza locale per rendersi immediatamente conto di come i bilanci riportino anno dopo anno, dati finanziari non congruenti con quanto scritto ( vedi residui attivi e passivi). La mia è una sfida pubblica lanciata a tre Professionisti del settore che mai, fino ad oggi, hanno citato leggi e riferimenti normativi a cui bisogna dare riscontro per stabilire se esiste o meno il dissesto finanziario. Mi sorge, naturalmente, il dubbio, che se in alcuni di questi Professionisti della finanza locale, non esistono incompatibilità di legge, certamente esistono delle incompatibilità residuali che inevitabilmente incidono sulle decisioni.
Un assessore dell’amministrazione in carica fino al maggio del 2005 ed un parente strettissimo di un consigliere di maggioranza in carica fino ad aprile del 2010 chiamati a stabilire se le due ammi-nistrazioni di cui facevano parte, direttamente o indirettamente, siano stati causa del dissesto economico finanziario del Comune di Milazzo. Hanno operato in assoluta serenità?. Mi auguro di sì.
Informo pubblicamente il presidente della commissione d’inchiesta, Dottor Alessio Andaloro, consigliere comunale da 12 anni, che questa amministrazione, non solo ha emesso i ruoli di acqua e tarsu, ma li ha emessi per anno di competenza. Vale a dire che l’anno 2011 è stato notificato nel corso del 2011 e che l’anno 2012, così come previsto dalla normativa, va notificato entro l’anno 2012. Cosa che a Milazzo avverrà nel mese di giugno. Sappia il Consigliere Andaloro, qualora non lo sapesse, che questo Comune ha emesso anche un ruolo suppletivo del 2011 grazie alla lotta all’evasione fiscale che fino all’insediamento dell’Amministrazione Pino, non era mai stata avviata facilitando la vita degli evasori e di quanti non volevano pagare i giusti tributi comunali. Perché?.
Lo invito pertanto a smentire immediatamente le parole dallo stesso rilasciate che lasciano intendere ad un immobilismo dell’amministrazione Pino che invece, nei fatti, ha svolto una attività da buon padre di famiglia e rispettando la legge.
Lo invito ulteriormente a smentire le voci sui possibili tagli del personale precario rimandandolo a studiare la normativa dettata dall’art. 259 comma 10 del testo unico degli enti locali ed a leggere attentamente le circolari dell’assessorato regionale al lavoro che normano in maniera chiara ed inequivocabile la materia dei precari in caso di dissesto . Se invece tale smentita non dovesse arrivare immediatamente, né trarrò le opportune conclusioni e mi comporterò di conseguenza.
Se il tentativo, rimarcato anche nella relazione dei revisori, è quello di fare apparire la Giunta Pino come la vera colpevole di un dissesto certo, il tentativo è inesorabilmente destinato a fallire.
I cittadini sapranno tutta la verità su come si sono svolte le cose nella città di Milazzo. E non lo sapranno per una vendetta politica come spesso si vuol far credere, ma solo ed esclusivamente per-ché è giusto che i milazzesi sappiano chi li ha indebitati e li ha riempiti di guai economici per puri motivi che spetterà alla magistratura contabile stabilire. Basti pensare che al momento dell’insediamento( giugno 2010) i creditori certi del Comune erano stati pagati fino al mese di febbraio del 2007. Non tutti, perché alcuni, vedi feste e notti bianche, venivano invece indebitamente pagati prima ed altrettanto indebitamente attraverso somme dell’economato che dovevano servire alle piccole spese interne al Comune. Ecco perché oggi negli uffici comunali manca persino la carta per poter stampare. Perché i soldi furono spesi prima e per cose assolutamente non attinenti alla ge-stione degli uffici. Notizie che al Presidente della Commissione d’inchiesta , Dottor Alessio Andaloro, forse sono sfuggite perché allora era “solo” consigliere comunale. Ritengo di avergli dato suggerimenti su carte e documenti che fino ad oggi non ci aveva mai richiesto. Sono convinto, vista la sua onestà intellettuale, che saprà fare buon uso di questi fatti.
A chi cerca di fare intendere che bisogna azzerare tutto e ripartire va certamente detto che questa amministrazione non è rimasta arroccata e non ha intenzione di mollare perché ha le idee chiare su come uscire dai guai enormi ereditati e su come rilanciare veramente la città dandole servizi certi e garantiti, pagando regolarmente i creditori , creando opportunità per l’occupazione. Questa amministrazione ha colto i malumori dei cittadini, ben prima che i risultati delle ultime amministrative tenutesi in Italia li palesassero in maniera chiara ed evidente bocciando i politici di professione e lunga durata. Abbiamo accettato la sfida per dare un futuro alle nuove generazioni di milazzesi e certi di dover fare molto anche per gli anziani ed i meno abbienti della città. Se qualcuno, deciderà che è arrivato il momento di uscire da questo stato di impasse, dimostreremo con i fatti cosa si può realmente fare per Milazzo.
L’Ufficio Stampa
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