Un incontro dai toni distesi durante il quale il sindaco Carmelo Pino ha inteso informare la cittadinanza su cosa è stato fatto in questi due anni, dalle iniziative finalizzate ad ottenere delle risorse per interventi indispensabili, al percorso che sta sfociando nel dissesto “a causa di allegre gestioni del passato”, dando anche segnali di speranza per “una ripresa della città di Milazzo dopo che è stato toccato il fondo”.
Questo il leit-motiv della riunione di sabato sera a piazza Duomo che il primo cittadino aveva organizzato per confrontarsi con la comunità.
Nel corso delle due ore di intervento non sono mancati i momenti satirici - in apertura – con una clip del film “Qualunquemente” e la musica di “Fin che la barca va”, con le quali Pino ha voluto fare un collegamento con coloro che lo hanno preceduto nella gestione di Palazzo dell’Aquila, o, quasi in chiusura, quando ha mostrato a sorpresa un osso di bue spolpato per rimarcare “le tante spese che hanno determinato l’ormai inevitabile dissesto”.
In mezzo il discorso su “passato, presente e futuro“. Nonostante questa situazione drammatica – ha detto Pino – con problemi anche nella gestione degli uffici per la consistente riduzione di figure apicali (i dirigenti sono scesi da sette a tre) abbiamo lavorato sodo nell’interesse della città portando avanti importanti iniziative che ci hanno permesso di ottenere cospicui finanziamenti”. E ha elencato i 10 milioni di euro per i Giardini di Federico nell’area Tribò, gli otto milioni di euro per il completamento del depuratore comunale, i 900 mila euro per l’acquedotto, i 6 milioni e mezzo per il completamento di Ponente e da ultimo i 350 mila euro per la videosorveglianza.
“Certo – ha detto ancora il sindaco – i debiti ereditati ci hanno condizionato in altri settori, penso al problema della pubblica illuminazione, alla mensa scolastica e ad altre emergenze che pur legittimamente sollecitate dai cittadini, a volte non riusciamo a fronteggiare proprio per carenza di liquidità”. Ma la chiusura è stata all’insegna dell’ottimismo. “Sono certo che dopo il dissesto – che a parte l’Imu non determinerà ulteriori aumenti di tasse - inizierà la fase di risalita e il Comune di Milazzo tornerà ad essere un riferimento sicuro per tutto il comprensorio”.
L’ufficio stampa
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