Fonte: oggiweb.it
Domenica 5 dicembre alle ore 10.00 presso la Sala Laudamo di c.so Cavour a Messina si terrà la presentazione del libro "La stanza dell'isola" di Uccio Di Sarcina in occasione della commemorazione della Sua scomparsa. Interverranno il Prof. Dario Tomasello, il Presidente dell'Ordine degli Architetti Pino Falzea e l'arch. Renato Arrigo.
Ecco come ricordavano Uccio Di Sarcina i colleghi ed amici del Consiglio dell'Ordine degli Architetti: " ..... non è facile raccontare Uccio, ci vorrebbe la sua penna per farlo. Una penna ricca di dettagli, con punti di vista particolari, mai banali, sempre interessanti.
Non possiamo né vogliamo tracciarne linee biografiche, ma descrivere un Uomo che aveva capito il senso della vita. Aveva scelto di essere "libero", di non rincorrere le miserie della quotidianità che questa società spesso ci impone, pur rinunciando a riconoscimenti che sicuramente gli spettavano per le qualità professionali che lo contraddistinguevano.
La sua qualità della vita era fatta dal piacere di fare le cose, dal piacere di coltivare le passioni che lui era riuscito a trasformare in Mestiere. La ricchezza dei suoi insegnamenti di padre, di docente, di professionista, rimarrà indelebile nella mente di tutti quelli che l'hanno incontrato, con la generosità di coloro che amano trasmettere agli altri la propria conoscenza.
Antonio Di Sarcina era, è, un architetto, un insegnante, uno scrittore, un appassionato di musica e di fotografia, un feticista della parola e dell'arte. Ma soprattutto un uomo di grande levatura morale ed intellettuale; un uomo moderato, dotato di concretezza e serietà, riferimento immediato per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di confrontarsi con lui.
Mai sopra le righe, sempre disposto al confronto, rigoroso con sé e con gli altri, ma sempre capace di comprendere ed interpretare le debolezze ed i difetti del mondo. Curioso di ogni cosa, ..... frenetico e allo stesso tempo metodico, riusciva sempre a trovare una chiave di lettura inusuale e coinvolgente per tutti gli impegni che sovente si assumeva.
Sempre attento alle vicende di questa città da lui tanto amata ed interpretata come architetto, l'aveva resa scenario del Suo primo romanzo: "L'uomo che collezionava architetti". Aspettavamo la sua seconda opera, in fase di pre-editing. Ne parlava come di una creatura. Diceva poco tempo fa: «Puoi avere avuto una giornata pesante, puoi essere stanco, ma quando scende la sera sai che il libro ti aspetta, che la tua storia ti aspetta». E la aspettavamo anche noi ....."
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