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giovedì 3 febbraio 2011

Milazzo: Il Comune avvia la caccia ai morosi nel settore idrico

Il debito delle utenze non domestiche sfiora i due milioni e 500 mila euro. Milazzo, lì 3/2/2011- il comunicato dell’Ufficio stampa del Comune di Milazzo.
L'amministrazione comunale avvia la caccia ai morosi dell'acqua. Il sindaco Pino con propria determina nei giorni scorsi ha costituito un gruppo di lavoro interdipartimentale col compito di verificare l'elenco dei morosi ed emettere le "sanzioni di distacco o sospensione dell'erogazione dell'acqua potabile".
I funzionari incaricati hanno verificato tutti i tabulati riguardanti le utenze non domestiche, accertando che dal 2000 al 2010, il Comune è creditore di quasi due milioni e 500 mila euro da tutti coloro che sono titolari di attività turistica (bar, ristoranti, locali pubblici) ed industriale. Tutti insomma tranne i privati cittadini che sono oggetto di altre verifiche.
Una cifra record che – come ha tenuto a sottolineare lo stesso sindaco Pino - simboleggia il problema delle mancate riscossioni nel Comune di Milazzo”. Sarebbero infatti almeno un centinaio le attività turistiche e gli esercizi morosi, cioè che, nel complesso, non hanno sin qui versato all'erario e quindi nelle casse di Palazzo dell'Aquila, nonostante la regolarità delle notifiche e la tempestività degli atti interruttivi della prescrizione.
”Una situazione assurda alla luce della deficitaria situazione delle casse comunali – afferma ancora Pino -. Ma adesso abbiamo deciso di porre la parola fine. Il gruppo di lavoro, dopo aver verificato l'entità delle morosità, ha avviato le procedura per il recupero delle somme attraverso la notifica agli interessati della cartella, comprensiva di tutte le sanzioni e ogni onere per mancato pagamento, e in assenza di riscontro, si opererà il distacco”. Il sindaco ha confermato che sarà possibile ottenere la rateizzazione del dovuto.
“Una cosa deve essere certa – conclude Pino -: saremo intransigenti. Il recupero dei crediti oggi rappresenta la principale strada da percorrere per fare fronte a una carenza di liquidità ormai cronica. Oggi è opportuno che si sappia che quando si fruisce di un servizio occorre pagarlo”.
L’Ufficio Stampa

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