COMPAGNIA “MILAZZO 2010”
“U ‘mavaru” in piazza a Tracoccìa
Dopo i grandi successi della scorsa stagione, ricomincia l’estate della compagnia teatrale “Milazzo 2010”, che presenta in piazza a Tracoccìa (Valdina), sabato 2 luglio, in occasione dei festeggiamenti locali per la Madonna delle Grazie, la commedia in due atti del giovane autore catanese Santo Capizzi, dal titolo “U’mavaru” (“il mago”). Si tratta di una nuova messa in scena della riuscita piéce già applaudita più volte, a Milazzo e dintorni, l’estate scorsa - fra l’altro anche al teatro Trifiletti e all’Auditorium di Pace del Mela - che vede impegnati l’esperto capocomico Vincenzo Cannistrà ed altri componenti, molti dei quali giovani o giovanissimi, animati da una passione per il teatro che accomuna più generazioni e uniti dall’intento di voler promuovere e valorizzare il patrimonio storico-culturale e linguistico nostrano.
La compagnia infatti si propone di far conoscere nuovi autori siciliani, facendo sempre leva sul teatro brillante e solitamente dialettale, in modo da conciliare intrattenimento e recupero delle tradizioni popolari. In questo caso l’argomento, poi, si presta particolarmente ad una reinterpretazione in chiave farsesca, visto che il bersaglio della rappresentazione sono ciarlatani, credenze, superstizioni, raggiri e illusionismi, promesse d’incantesimo e attese deluse…Ottime le scene, realizzate dallo stesso Cannistrà, col figlio Pippo; validi i costumi di Daniela Italiano; notevole l’amalgama dell’intera gamma degli interpreti, tra cui spiccano l’incisivo “carabiniere” Vincenzo Ciarrotta, il sorprendente bambino-prodigio Riccardo Caristi e lo scoppiettante Peppe Scalzo “en travestì”. Insomma uno spettacolo che promette di essere un concentrato di buonumore e di divertire il pubblico di Tracoccìa.
La compagnia infatti si propone di far conoscere nuovi autori siciliani, facendo sempre leva sul teatro brillante e solitamente dialettale, in modo da conciliare intrattenimento e recupero delle tradizioni popolari. In questo caso l’argomento, poi, si presta particolarmente ad una reinterpretazione in chiave farsesca, visto che il bersaglio della rappresentazione sono ciarlatani, credenze, superstizioni, raggiri e illusionismi, promesse d’incantesimo e attese deluse…Ottime le scene, realizzate dallo stesso Cannistrà, col figlio Pippo; validi i costumi di Daniela Italiano; notevole l’amalgama dell’intera gamma degli interpreti, tra cui spiccano l’incisivo “carabiniere” Vincenzo Ciarrotta, il sorprendente bambino-prodigio Riccardo Caristi e lo scoppiettante Peppe Scalzo “en travestì”. Insomma uno spettacolo che promette di essere un concentrato di buonumore e di divertire il pubblico di Tracoccìa.
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