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martedì 24 gennaio 2012

Milazzo: Sedici consiglieri presentano una mozione per evitare il dissesto

24/1/2012, Prot. nr. 34, - Comune di Milazzo, Ufficio Stampa.
Sedici consiglieri comunali (primo firmatario Franco Cusumano, nella foto) hanno presentato nel corso della seduta di lunedì sera, in consiglio comunale, una mozione che dovrà essere iscritta all’ordine del giorno nelle prossime sedute, per affrontare la questione paventata da alcuni giorni di un possibile dissesto del Comune di Milazzo. Nel documento sottoscritto dalla maggioranza delle forze politiche presenti in aula, viene evidenziato che ci sono tutte le possibilità per arrivare a quella che viene definita una “estrema ratio”, e dopo aver richiamato tutte le previsioni inserite nel Piano di risanamento, si contesta all’Amministrazione di aver tolto, nonostante la situazione di difficoltà economica, i Molini Lo Presti dal piano delle alienazioni, senza sostituirli con altri immobili.
Ciò – si legge ancora nella mozione – in dispregio ad una precisa deliberazione del consiglio comunale del 2008, mai revocata”. Quindi le proposte concrete per evitare il dissesto “che penalizzerebbe fortemente l’intera città”.
”Il Comune di Milazzo ha un patrimonio di oltre 100 milioni di euro – afferma Franco Cusumano – e quindi se proprio è necessario per fare cassa, lo si metta in vendita, inserendo anche quegli immobili che in atto rappresentano “beni indisponibili”. Penso ai locali affittati alla polizia ed ai vigili del fuoco, al convento dei Cappuccini, all’ex mercato coperto, all’ex ufficio di collocamento, alla stazione ferroviaria. Nella mozione comunque abbiamo inserito l’elenco dei beni che potrebbero essere dimessi”. “Pertanto – conclude il consigliere – si segua questo percorso indicato dalle forze politiche evitando allarmismi e scelte che potrebbero penalizzare lavoratori e imprenditori in un mo-mento così difficile e delicato per l’economia”.
L’Ufficio Stampa
Il testo della mozione:
Al Signor Presidente del Consiglio
Al Signor Segretario Generale
Al Signor Dirigente al Patrimonio
Al Signor Dirigente ufficio ragioneria e finanze
Al Collegio dei Revisori dei Conti
Al Signor Sindaco
I sottoscritti Consiglieri Comunali
Premesso
Che la G.M. con la delibera n.74 del 3 ha approvato il bilancio di previsione 2011 fatto proprio dal Consiglio Comunale. Che al bilancio 2011 vi è allegato il piano di alienazione dei beni patrimoniali dell’ente,che concorrono alla copertura dei debiti fuori bilancio; Che l’amministrazione comunale ha depennato dall’elenco dei beni da alienare l’immobile “ Molini Lo Presti”; Che con la delibera n° 120 del 5/11/2008 il Consiglio Comunale ha formulato atto d’indirizzo all’Amministrazione attiva ”Attivarsi per una definizione della controversia con la ditta Magnisi affinchè si pervenga in tempi brevi ad una transazione bonaria in merito alla sentenza emessa dal Tribunale di Barcellona P.G. del 28/7/2002 n.287/02 al fine di determinare l’alienazione valorizzazione dell’immobile Molini Lo Presti”.
Che la proposta era stata formulata dal Ragioniere Generale –dal Segretario Generale – dal Sindaco del
tempo, e munita dai pareri favorevoli dei Revisori Contabili. Che il ricavato dalla vendita del bene con la medesima delibera è destinato alla copertura dei debiti fuori bilancio; Che il valore dell’immobile è di 12 milioni di euro, come dalla valutazione dell’ufficio tecnico Comunale e dalla perizia del Tribunale; Che l’immobile è stato messo all’asta, già fissata per il 22 febbraio p.v. a Barcellona con una base d’asta di
appena 3 milioni e 800 mila euro; Che così procedendo si “procura un danno economico irreparabile all’erario comunale”. Che in data 9 maggio 2011 la Conferenza dei Capigruppo ha richiesto al Segretario generale del Comune di Milazzo di produrre e presentare al Consiglio comunale una relazione dettagliata sullo stato patrimoniale dei Molini Lo Presti, con particolare riferimento alla natura e alla consistenza dei gravami di natura economico-finanziaria presenti sull’immobile; Che il Consiglio Comunale con la delibera n. 148 del 18/11/2010 ha approvato il rendiconto 2009 riconoscendo l’ente strutturalmente deficitario e con delibera di Consiglio n.67 del 28/6/2011 è stato approvato il Piano di Risanamento economico dell’Ente;
Che allegato al Piano di risanamento vi è la relazione tecnica del Ragioniere Generale che indica gli interventi
da porre in essere per raggiungere gli obiettivi fissati dal deliberato del Consiglio Comunale; Che tra le indicazioni vi è la alienazione dell’ingente patrimonio comunale non destinato ad attività strettamente istituzionale per un valore complessivo di oltre 100.000.000,00 di euro come si evince dall’allegato
al bilancio comunale; Che il Consiglio Comunale come Istituzione in forza della legislazione vigente ha il dovere di indicare all’amministrazione i correttivi da usare per raggiungere gli obbiettivi del risanamento, sostituendosi al comportamento inadeguato della stessa, nel dare l’indirizzo necessario per il bene della collettività; Che l’amministrazione non ha dato esecuzione al piano di risanamento approvato dal consiglio, disattendendo la direttiva di alienare il patrimonio comunale; Che come espressamente riportato nello stesso atto “ la integrale attuazione del Risanamento deliberato è demandata ai singoli Responsabili dei Centri di Costo i quali devono adottare tutte le misure ed iniziative necessarie al raggiungimento degli obiettivi per
conseguire il totale risanamento economico – finanziario del Comune”; Che le finanziarie dello Stato e della regione per l’anno 2009, 2010 e 2011, hanno ridotto notevolmente i trasferimenti agli enti locali;
Che con l’entrata in vigore per gli enti locali del federalismo fiscale questi ultimi devono porre in essere
misure alternative per raggiungere gli obiettivi di bilancio; Che il Governo Nazionale nella manovra “Salva Italia” propone soluzioni di pagamento alternative ai creditori, affinché gli enti possano estinguere i debiti;
Che parimenti l’amministrazione deve adottare qualunque misure prima di giungere alla proposta di “estrema ratio” di un paventato dissesto finanziario, di inserire nella vendita quel patrimonio oggi indisponibile rendendolo disponibile di concerto con gli organi preposti alla vigilanza (Sovrintendenza, Genio Civile, Demanio Regionale ecc…) e proponendo trattative con i creditori; Che il rendiconto 2009 certifica un credito vantato di oltre 22.000.000,00 di euro; Oggi è illogico come i responsabili dei centri di costo
abbiano potuto acconsentire al depennamento dal piano di alienazione dei beni i Molini Lo Presti e non abbiano previsto soluzioni finanziarie alternative, uando la vendita serviva al raggiungimento degli obbiettivi del Piano di Risanamento. Che con l’adozione della Deliberazione di G.M. n.73 del 31/3/2011, fatta propria dal Consiglio Comunale con la Deliberazione n. 67 del 28/6/2011, è stato approvato il piano di risanamento economico finanziario relativo al triennio 2011-2013; Che l’approvazione del piano di risanamento finanziario
ha comportato:
1.l’adozione della Delibera di G.M. n.61 del 15.03.2011, con la quale sono state aumentate le tariffe a domanda individuale (retta asili, mensa scolastica,ecc……);
2.l’adozione della Deliberazione di G.M. n.147 dell’11/08/2011, che ha comportato l’aumento del
100% dell’addizionale dell’accisa comunale sull’energia elettrica;
3.la riconduzione della spesa del personale entro i limiti massimi del 40%, imposti dalla finanziaria di
riferimento per gli enti locali ;
4.l’impossibilità di assunzione di personale a qualunque titolo per il triennio 2011-12-13, così come si rileva nella Deliberazione per il fabbisogno del personale;
5.l’impossibilità di assunzione di Dirigenti esterni;
In ultimo il Sindaco con firma congiunta al Segretario Comunale con nota n.5 del 04.01.2012 chiede al collegio dei revisori una relazione sulla situazione economica finanziaria dell’Ente al fine se sussistono le
condizioni per evitare che l’Ente incorra nell’ipotesi di dissesto”;
Che una dichiarazione di tale gravità per la comunità tutta comporterebbe:
a) l’aumento delle imposte, delle tasse e dei canoni patrimoniali nella misura massima consentita dalla legge;
b) l’imposta massima sugli immobili;
c) eliminazione dei servizi non indispensabili;
d) alle rate di ammortamento conseguenti al consolidamento dell’esposizione debitoria con laC.d.P.;
e) mobilità del personale in esubero per due anni per ricondurre la spesa entro il 50 per cento dell’attuale;
f) rideterminazione della pianta organica, oltre ad altre misure previste nella legge che avrebbero una ricaduta negativa sull’imprenditoria che ha assicurato forniture e servizi all’ente.
Per tutto quanto in narrativa,al fine di concorrere al risanamento delle casse dell’ente i sottoscritti Consiglieri propongono la seguente mozione e chiedono l’iscrizione all’ordine del giorno C.C. Mozione come atto di indirizzo all’Amministrazione attiva e ai Dirigenti responsabili dei centri di costo di inserire nel piano di alienazione dei beni comunali allegato al bilancio di previsione 2012 gli immobilii: Molini Lo Presti, l’ex mattatoio comunale di via Sardegna, l’ex scuola elementare Baronello, l’ex scuola media Zirilli, l’ex scuola elementare San Giovanni, l’ex scuola madonna del boschetto, l’ex scuola elementare fiumarella, il centro sociale S.Marco, l’ex Convento Cappuccini, l’ex immobile servizio idrico integrato di via G.B. Impallomeni, oggi detenuto dalla coop. Utopia, l’ex ufficio di collocamento di via Impallomeni, l’ex mercato coperto e gli uffici della polizia di stato di via municipio, l’ex stazione ferroviaria, la piscina comunale, il palazzo dello sport, ecc… ecc; un patrimonio immobiliare di oltre 100.000.000,00 di euro, quindi, dare esecuzione alla relazione tecnica del Ragioniere Generale allegata al piano di risanamento finanziario approvato dal Consiglio Comunale con la del. N. 67 del 28.6.2011, e dare attuazione al dlgs 267/2000 del TUEL.
Cusumano Franco
Doddo Giuseppe
Andaloro Alessio
Marano Giuseppe
Di Bella Giovanni
Alesci Francesco
Maisano Damiano
Napoli Santo
Italiano Salvatore
Mellina Roberto
De Luca Rosaria
Materia Massimo
Bagli Massimo
Abramo Antonino
Formica Carmelo
Pergolizzi Rosario

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